Finanza

Favini presenta domanda di ammissione in Borsa

Sponsor dell’operazione sarà Intermonte SIM S.p.A. che agirà anche in qualità di Joint Global Coordinator insieme a Banca IMI S.p.A.
Andrea Nappa, amministratore delegato di Favini.
Andrea Nappa, amministratore delegato di Favini.
Andrea Nappa, amministratore delegato di Favini.
Andrea Nappa, amministratore delegato di Favini.

Favini ha presentato la domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. La quotazione avverrebbe, se ovviamente ne ricorrono i presupposti, sul Segmento Star, ovvero quel segmento dedicato alle medie imprese, con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e 1 miliardo di euro, che si impegnano a rispettare i requisiti di alta trasparenza e vocazione comunicativa, alta liquidità (35% minimo di flottante) e una corporate governance (l’insieme delle regole che determinano la gestione dell’azienda) allineata agli standard internazionali.

Contestualmente Favini ha anche presentato richiesta a Consob di approvazione del prospetto informativo relativo all’ammissione a quotazione delle azioni ordinarie, redatto ai sensi dell’articolo 113 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e dell’articolo 52 del Regolamento Consob adottato con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999.

L’offerta consisterà esclusivamente in un collocamento riservato a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali all’estero e avrà per oggetto azioni ordinarie Favini S.p.A. in parte provenienti da un apposito aumento di capitale e in parte offerte in vendita dagli azionisti della società.

Per il Gruppo Favini, Finer S.r.l. è presente in qualità di advisor finanziario e lo Studio Legale d’Urso, Gatti e Bianchi in qualità di advisor legale. Reconta Ernst &Young S.p.A. è la società di revisione. DLA Piper agisce in qualità di advisor legale per i Global Coordinator.

«La quotazione in Borsa» dichiara Andrea Nappa, amministratore delegato di Favini, «rappresenta per la società un passaggio naturale del suo processo di riposizionamento come punto di riferimento prevalentemente dei mercati di sbocco del lusso e della moda, con i suoi prodotti di qualità made in Italy». «L’operazione» aggiunge Nappa «subordinata al rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti, è un obiettivo importante per Favini per poter crescere ulteriormente, in particolare nel settore dei supporti release, ampiamente utilizzati in svariati settori merceologici, dall’abbigliamento sportivo, alle cover per smartphone e tablet, dagli accessori moda all’arredamento».

Il gruppo Favini, cartiera veneta rilevata a inizio 2009 da un concordato fallimentare presso il Tribunale di Bassano del Grappa dal fondo Orlando Italy management (tramite il veicolo OI-Paper sa), che oggi controlla il 62% del capitale, affiancato dal fondo Crédit Agricole Capital Investissement&Finance (21%), dalla società chimica Lacim srl, che fa capo alle famiglie Maganzini e Callagaro (13%) e dal management (4%), sbarcherà in Borsa con ogni probabilità a inizio del prossimo autunno. Dal momento del loro ingresso, i fondi azionisti, con la guida dell’amministratore delegato Nappa, hanno spinto l’attività di Favini sempre più verso i segmenti a maggior valore aggiunto. Non per niente Favini è produttore di carte speciali cosiddette release, che rappresentano una componente chiave nella produzione di materiali sintetici, come l’ecopelle, e sono utilizzate per conferire la fantasia e il disegno finali alle superfici. Settori chiave di utilizzo sono moda, scarpe sportive, mobili, auto e informatica. Il gruppo, inoltre, è tra le aziende di riferimento a livello mondiale nella realizzazione di specialità grafiche innovative per il packaging dei prodotti realizzati dei più importanti gruppi internazionali del settore lusso e moda. Il gruppo, infine, opera nel segmento cartotecnica, che comprende le attività relative alla creazione e alla produzione di articoli di cartoleria per la scuola, il tempo libero e l’ufficio, destinati alla fascia alta del mercato.

Favini nel 2013 ha registrato vendite lorde consolidate per 161,9 milioni (dai 119,2 milioni del 2012) e un margine operativo lordo di 16,6 milioni (da 9,9 milioni 2012). I dati pro forma includono i risultati del ramo di attivitĂ  delle carte release di Arjowiggins Creative Papers, controllata britannica del gruppo francese Sequana, quotato a Parigi, acquisito da Favini lo scorso anno per 26,5 milioni.