Il nuovo progetto dell’Istituto cartario

Conoscere, conservare, valorizzare il prezioso patrimonio cartario delle Cartiere Miliani

Giovedì 7 novembre a Fabriano (AN), per iniziativa della Fondazione G. Fedrigoni, Istituto Europeo di Storia della Carta e delle Scienze Cartarie, nella storica sede delle Cartiere Miliani Fabriano, si sono riuniti circa trenta tra storici, ricercatori, studiosi in ambito cartario, funzionari dell’ICCD, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma (Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Mibac) e della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantrologici delle Marche, chiamati a collaborare e confrontarsi come organi di consulenza tecnico-scientifica su un nuovo progetto dell’Istituto cartario: Le forme delle cartiere fabrianesi nella storia della carta occidentale. Dagli antichi mastri modulari ai formisti dell’era industriale.

Questo è il titolo del piano dell’opera, studio collettaneo sulle forme per la fabbricazione della carta a mano, con le tecniche applicate nella seconda metà del XIII secolo per la prima volta in Italia dove ha origine la carta occidentale, conseguente al progetto per tutelare e quindi catalogare (conoscere), conservare, valorizzare e fruire i beni storici cartari delle cartiere Miliani, curati dalla Fondazione G. Fedrigoni, Istituto europeo di Storia delle carta e delle Scienze cartarie, di proprietà della Fedrigoni S.p.A. Lo studio comporta la costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare formato da esperti e da storici della carta e delle scienze cartarie con il compito di redigere i saggi monografici suddivisi per zone di competenza e per tematiche. Le indagini e la ricerca delle fonti storiche si concentreranno nei secoli XIX e XX, durante i quali sono state costruite e utilizzate le forme delle cartiere Miliani, ora sottoposte a catalogazione e schedatura con la consulenza della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropoligici delle Marche e l’ICCD, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

Esperti nel settore della fabbricazione della carta a mano, infatti, stanno raccogliendo, ormai da qualche mese, da ognuna delle n. 1.553 «forme» (datate dal 1840 ca.), tutti i dati indispensabili ai fini di una catalogazione ad alto livello tecnico-scientifico, nel rispetto degli standard catalografici nazionali dettati dall’ICCD che ha il compito di gestire il Catalogo generale del patrimonio archeologico, architettonico, storico artistico e etnoantropologico nazionale. L’ICCD ha riconosciuto la validità dei requisiti tecnico-scientifici dell’Istituto cartario, ed è per questo che il 22 luglio 2013 la Fondazione G. Fedrigoni, Istituto Europeo di Storia della Carta e delle Scienza Cartarie, è stata nominata Ente Schedatore, cioè ente che pianifica, organizza e svolge le campagne di catalogazione ed è responsabile della redazione, della digitalizzazione e dell’aggiornamento delle schede di catalogo, titolo solitamente rivolto a soprintendenze, regioni, provincie, università ecc.

La catalogazione, inoltre, sarà effettuata utilizzando il SIGECWeb, Sistema Informativo Generale del Catalogo, realizzato dall’ICCD, «con l’obiettivo di unificare e ottimizzare i processi connessi alla catalogazione del patrimonio culturale, assicurando, grazie al controllo delle procedure applicate, la qualità dei dati prodotti e la loro rispondenza agli standard nazionali».

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