L’Italia ha recuperato il terreno perso in passato e oggi rappresenta, in alcuni settori, un modello di riferimento a livello internazionale. Milano rappresenta sicuramente un modello di eccellenza e performance, avendo superato il 50% di raccolta differenziata: un risultato ottenuto grazie alla partecipazione dei cittadini milanesi e a un efficiente sistema di raccolta porta a porta che ha coniugato la raccolta di carta, plastica, metalli, vetro con quella della frazione organica (con altissimi livelli di intercettazione dei residui alimentari pari a oltre 91 kg per abitante per anno). Per quanto riguarda la raccolta differenziata di carta e cartone, che ha superato i 60 kg pro capite, la capitale del Nord si posiziona al primo posto tra le città metropolitane con più di un milione di abitanti.
La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio – 12,5 milioni di tonnellate nel 2013 – ha permesso di rafforzare ed estendere l’industria del riciclo dei materiali, grazie a questo importante apporto di materia prima seconda: per esempio, nel caso degli imballaggi cellulosici, questi sono costituiti per il 90% da carta e cartone riciclati. L’industria del riciclo dei materiali rappresenta circa 1.400 aziende della filiera degli imballaggi, con circa 37 mila addetti e un fatturato di 9,5 miliardi di euro.
La filiera dell’organico è cresciuta insieme allo sviluppo di una industria di chimica verde, che ne è stata contemporaneamente conseguenza e fattore di stimolo, in un esempio di gestione e sviluppo integrato pubblico/privato che ha consentito all’Italia di divenire una eccellenza internazionale; e un ulteriore ampliamento della raccolta in tutto il territorio nazionale potrebbe comportare ulteriori incrementi di reddito e occupazione.
Una ricerca Sda Bocconi del 2014 presentata alla conferenza internazionale ha evidenziato come, qualora la raccolta dell’umido venisse estesa a tutti i comuni italiani, si potrebbero creare 904 nuovi posti solo nella parte gestionale dei nuovi impianti di trattamento necessari, una riduzione di circa 7 milioni di tonnellate di CO2 e un valore di surrogazione di fertilizzanti chimici di 46 milioni di euro.
La raccolta differenziata degli imballaggi rappresenta il 42,3% delle raccolte domestiche – con la frazione cellulosica che arriva al 24,4% – ed è interamente destinata a riciclo; secondo uno studio di Conai, dal 1998 al 2012 ha permesso di evitare la costruzione di ben 100 discariche sul territorio.