La 19a edizione di European Paper Week festeggia i 25 anni di CEPI in un contesto di trasformazione industriale che si sta orientando verso una bioeconomia circolare a bassa emissione CO2. Innovazione è la parola chiave. Guardare avanti e sentire il futuro, assaporare il potenziale innovativo e sostenibile dell’industria attraverso i cinque sensi: questo il leit motiv dell’edizione 2017.
«La trasformazione dell’industria sta prendendo forma. Quest’anno la European Paper Week è un’opportunità per pensare al futuro dell’industria della carta (che produce un materiale rinnovabile e riciclabile) e per sprigionare l’intero potenziale in una bioeconomia circolare» dichiara Sylvain Lhôte, direttore generale della confederazione delle industrie della carta europee (CEPI).
Per dimostrare l’ambizione dell’industria nel voler avere un ruolo guida nella trasformazione della bioeconomia europea, quest’anno l’evento ha ospitato la nuova edizione esclusivamente europea del Premio Blue Sky per giovani ricercatori (Blue Sky Young Researchers and Innovation Awards), in cui otto ricercatori hanno esposto i loro progetti di innovazione industriale.
Sempre con riferimento al tema dell’innovazione, sono stati invitati i partecipanti a sperimentarla in prima persona tramite una mostra sull’innovazione. Nella mostra sono stati allestiti vari prodotti innovativi a base di carta e derivati, che potevano essere usati e applicati in contesti e ambiti industriali diversi, quali la coltivazione cellulare, la costruzione di aeromobili e alternative rinnovabili e biologiche alle bottiglie di plastica. Quest’anno l’evento centrale della Paper Week ha ospitato Gunter Pauli, autore di The Blue Economy, un testo di fama mondiale che delinea i vari modi in cui le industrie volte all’innovazione sono in grado di costruire un’economia sostenibile partendo da zero, ispirandosi al ciclo di rinnovabilità naturale.
Questa sessione, in particolare, ha stimolato i partecipanti a riflettere oltre il proprio orizzonte, e ha previsto anche un riscontro significativo riguardo al ruolo della Commissione Europea nella nuova Strategia sulla Bioeconomia dell’UE (revised EU Bioeconomy Strategy), e di come questo potrà accelerare il passaggio dall’innovazione in laboratorio a quella sul mercato. L’industria continuerà a passare dalle parole ai fatti, mirando sempre al futuro, come indicato nella versione rielaborata della Investment Roadmap 2050, ad esempio partendo dal successo del progetto apripista Roots and Beyond per dimostrare come gli investimenti volti alla trasformazione si stiano svolgendo in termini pratici attraverso l’industria.
«L’Italia con una produzione annua (dato 2016) di 8,9 milioni di tonnellate di carta – biomateriale ante-litteram – si classifica 4° produttore a livello europeo, dopo Germania, Svezia e Finlandia con la più grande varietà di produzioni e prodotti» ha evidenziato Massimo Medugno DG Assocarta in occasione della European Paper Week. «In Italia il settore svolge un ruolo chiave nell’economia circolare» spiega Medugno «con un tasso di circolarità attestato dal 55% dei volumi prodotti che proviene da carta da riciclare, mentre nel settore degli imballaggi il tasso di riciclo raggiunge l’80%. Basti ricordare che ogni minuto in Italia vengono riciclate 10 tonnellate di carta da riciclare».
CEPI conta anche di essere all’avanguardia nei dialoghi sul prossimo programma per la ricerca e lo sviluppo dell’UE, per garantire fondi per progetti di bioeconomia che potranno dirigere l’innovazione industriale verso il prossimo livello.