L’assemblea di Assocarta che si è tenuta a Roma il 25 giugno scorso ha deciso di costruire un unico soggetto, in sintonia con la decisione presa il 18 giugno 2015 da Assografici. Il percorso per la costituzione del nuovo soggetto, una federazione allargata, durerà due anni e avrà come punti d’arrivo le assemblee del 2107 (Della riforma Pesenti pubblicheremo un articolo sul numero di settembre, con intervista a Claudio Covini, ndr).
Oltre ai prezzi e alle difficoltà sul fronte dell’energia, di cui si è parlato a lungo (vedi intervista a Paolo Culicchi) c’è anche la questione della svalutazione dell’Euro sul Dollaro che influisce sui prezzi delle materie prime, penalizzando le cartiere del Vecchio Continente e specialmente quelle italiane che sono importatrici per la quasi totalità del fabbisogno. Tra l’aprile 2014 e quello 2015 la fibra lunga è rincarata del 18,6% (790 €/tonn), mentre la fibra corta del 35,3% (720 €/tonn). Per Culicchi, se non si prenderanno provvedimenti immediati, il Paese rischia una sorta di «Italexit» sulla competitività industriale in materia d’energia e ambiente. «La questione energetica è in alto nella scala delle priorità della Commissione Europea, nonostante l’Europa abbia parecchi problemi sotto al profilo finanziario, come la questione della Grecia – ha detto Marco Mensink, Direttore generale Cepi (Confederazione europea dell’industria della carta). E all’interno di questa questione la priorità dell’agenda europea è proprio quella del costo dell’energia. La Commissione Europea conosce queste problematiche e si sta attivando con piani specifici».