Focus Giappone

Kimihiko Kitahara racconta il mercato del tissue

La collaborazione con l'Italia è fondamentale per il mercato nipponico.

La Marutomi Paper Manufacturing, ospite di «Le vie del Tissue», il meeting internazionale promosso a Lucca dal Club Tecnologia e Passione, si trova a Shizuoka dal 1955 e ha incentrato il proprio mercato sul tissue per il viso, il bagno, la cucina per un totale di produzione pari a 145mila tonnellate all’anno. Il fatturato è stato sempre in costante crescita dal 2004 e ha raggiunto i 220 milioni di euro nel 2013.

Le linee guida dell’attività sono l’utilizzo al 100% di carta riciclata e il creare prodotti di alta qualità con il minore utilizzo di risorse e produzione di scarti. Fra le produzioni più caratteristiche dell’azienda ci sono la carta igienica senza anima e/o decorata e i prodotti da cucina profumati.

Per il settore di tissue da bagno, la Marutomi copre il 14% del mercato giapponese (più di un milione di tonnellate annue).

Per quanto riguarda la carta igienica senza nucleo all’interno, nel mercato giapponese ne troviamo una percentuale del 14%, di cui il 25% prodotto dalla Marutomi.

Una percentuale aumentata negli anni dalle 84mila del 2008 alle odierne 120mila ton/annue con un incremento del 143% in soli cinque anni.

Il trend di mercato giapponese ha visto un aumento costante nella lunghezza del rotolo, passata dai 130 a 200 metri con richiesta di crescita ulteriore.

Nel settore cartario la collaborazione con l’Italia è di fondamentale importanza, visto che lo sviluppo delle aziende nipponiche dipende in larga misura dai macchinari forniti dalle nostre aziende. Nei diversi paesi asiatici in via di sviluppo, il Giappone programma, anche in questo settore, aiuti economici, tecnologici e cooperazioni attraverso i progetti ODA (aiuto pubblico allo sviluppo) e il supporto della banca per lo sviluppo asiatico e della banca giapponese per la cooperazione internazionale.

Anche il Giappone negli ultimi anni ha risentito di un calo nella richiesta della carta (dovuto all’aumento dell’utilizzo del digitale) e vede nello sviluppo tecnologico l’unica risorsa per avviare una controtendenza. Nei mesi di marzo e aprile del 2014 l’Università di Kyoto e un gruppo di industrie cartarie ha sviluppato un progetto tendente alla creazione di una «carta trasparente». Questa carta è più forte della plastica e ha una resistenza che può essere paragonata alla fibra aramidica utilizzata per i giubbotti antiproiettili. Può condurre l’elettricità e può essere un reale prodotto sostitutivo del vetro (con possibile utilizzo come schermi indistruttibili per smartphone). Trasformare la carta in altri tipi di materiali apre altri mercati e il governo giapponese incentiva economicamente questo tipo di progetti.

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