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Omet, la competitività del sostenibile

Oggi alle aziende si chiedono risposte in linea con i concetti di sviluppo sostenibile e di economia “green”. Indispensabile quindi dotarsi di tecnologie e soluzioni innovative ah hoc, senza dimenticare però il loro fine ultimo: la competitività.

Da tempo si parla di sostenibilità in tutti i campi e spesso si finisce per dimenticare il reale valore che sottende a questo termine. Fu Gro Harlem Brundtland a formulare nel 1987, in qualità di presidente della World Commission on Environment and Development (Wced) – la Commissione mondiale su ambiente e sviluppo – dell’ONU, una definizione ancora valida del concetto di “sviluppo sostenibile”, affermando che «è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri».
Se ci si cala poi nel concreto dell’economia, una risposta all’attuazione del concetto formulato dalla presidente Brundtland arriva dalla green economy.
Proprio seguendo questa linea di pensiero, Omet ha ripreso e fatto proprio il concetto di economia verde, vista come «la risposta e il modello giusto per attuare le politiche corrette di crescita economica, accompagnata da uno sviluppo in grado di durare nel tempo» dichiara Alberto Colombo, project and key account manager dell’azienda lecchese. «Nella nostra realtà abbiamo a cuore le tematiche ambientali e lavoriamo sempre di più su questi concetti, sia sotto l’aspetto dell’ottimizzazione dei processi sia sotto quello innovativo del prodotto finale».

Tecnologia ed economia “green”
Ma come si muove in concreto Omet nell’ambito della green economy? Per prima cosa sviluppando progetti che siano frutto di una ricerca continua di soluzioni tecnologiche capaci di rendere più efficienti le produzioni di chi realizza e trasforma la carta, per esempio con il ricorso al digital twin.
«Il digital twin è uno strumento al servizio della progettazione dei nostri reparti di ricerca e sviluppo» ha spiega Colombo a Miac 2023. «Si tratta della replica virtuale di un sistema fisico che consente di testare le funzionalità e i componenti della macchina prima ancora che venga costruita» e permette, inoltre, di avere la garanzia che i risultati saranno replicati anche nella realtà. Il “gemello digitale” può essere applicato, per esempio, a una linea di produzione di tovaglioli. «Con la nuova XV Line è così che abbiamo potuto ovviare alle attuali criticità legate alla supply chain, ottenendo la riduzione del 25% dei tempi di realizzazione della macchina» dice Colombo. I risultati sono stati un time-to-market molto più breve, con una riduzione fino al 73%; il 77% in più di avanzamento tecnologico; e il 79% di risparmio su costi e tempi di progettazione. «Questo permette inoltre di liberare risorse per ulteriori nuovi progetti, come dimostra peraltro la nostra attuale gamma» dice il manager «che oggi si articola in un numero di piattaforme prodotto più che raddoppiato rispetto al passato» e che è composta da macchine per il converting e tecnologie di produzione.

Aumentare capacità ed efficienza
Parlando di sostenibilità, proprio il nuovo modello di XV Line rientra appieno nel concetto che ne dà Omet, in quanto è una linea ad alta produttività in grado di raggiungere i 25mila pezzi al minuto e che è stata pensata per rendere più efficiente il processo produttivo. Utilizza principi di funzionamento brevettati, spiega Colombo, e si pone come obiettivo il raggiungimento di alcuni requisiti essenziali, che sono ricercati dall’utilizzatore finale, ovvero alti livelli qualitativi del prodotto, semplicità di utilizzo e facile manutenzione. «La nuova macchina permette di lavorare partendo da una bobina di larghezza jumbo, saltando così i processi di ricopiatura a vantaggio di costi, tempi ed efficienza energetica. Vi si abbina poi la tecnologia di piega meccanica, che è la vera peculiarità di questa macchina e che permette l’eliminazione della pompa del vuoto, contribuendo così a rendere il sistema ancora più ecologico e riducendo drasticamente i consumi energetici. Si tratta, inoltre, di una linea capace di produrre multi formato con sistema di cambio rapido a cassetto del gruppo piega e con caratteristiche di modularità e di personalizzazione del prodotto».
La linea è dotata, infine, anche delle tecnologie di controllo sviluppate dall’azienda lecchese negli ultimi anni, come i sistemi di visione e controllo automatici. Questi, aggiunge Colombo, «garantiscono alla macchina un notevole risparmio di tempo, una riduzione degli sprechi in tutte le fasi di produzione e una maggiore efficienza produttiva» sempre quindi in ottica green.

Gli interfogliati
Un’altra interessante novità è rappresentata dalla linea automatica per interfogliati ASV Line. Anche questo modello, dice Colombo, è in grado di produrre partendo dalla bobina di carta jumbo, per realizzare prodotti interfogliati quali facial tissue, asciugamani, carta igienica e asciugatutto. Consente di avere benefici in termini di risparmio energetico e di efficienza, minimizzando le perdite di pressione, ottimizzando il flusso d’aria e ottenendo una maggiore efficienza del sistema aspirante. «La macchina è dotata di un sistema di aspirazione brevettato che consente l’aumento sia delle perfomance produttive e qualitative sia dell’efficienza energetica e produttiva, grazie anche alla riduzione dei tempi di manutenzione. Questo sistema, infatti, permette la distribuzione del vuoto su tutta la lunghezza degli rulli piegatori, consentendo di utilizzare una testa fino a 3,6 metri e garantendo una capacità produttiva di oltre 300 m/min e 25 log/min. Tutto questo abbattendo i consumi energetici».
Con l’intento di aumentare ulteriormente le prestazioni della macchina, sia in termini di velocità sia in termini di cicli, Omet ha sviluppato anche due nuovi sistemi integrati. «La prima tecnologia è il cosiddetto Flower system, che corregge automaticamente la tempistica delle dita di piega in base alla velocità della macchina, in modo da evitare imperfezioni, pieghe e risvolti sul prodotto finale. Se ne ottiene anche una riduzione dei tempi e dei costi di manutenzione. Totem system, invece, permette la distribuzione del vuoto su tutta la lunghezza dei rulli di piega. Questo sistema, unito a uno studio delle sessioni trasversali, porta a un notevole risparmio energetico e a una manutenzione minima, grazie all’assenza di camere a vuoto poste all’interno del rullo stesso».

Dal lineare al circolare e digitale
Restando ancora nell’ambito di un’economia green e nel pieno rispetto del concetto di sostenibilità, l’attenzione di Omet si rivolge anche al packaging. «Fino ad oggi abbiamo pensato in un’economia lineare in cui si produce, utilizza e poi si butta. È indispensabile invece passare al concetto di un’economia circolare» prosegue Colombo «pensando non solo a prodotti che siano durevoli nel tempo, ma anche al riutilizzo delle risorse per l’imballaggio». Con questo presupposto Omet sta sviluppando tecnologie con imballi e supporti green, per esempio mater-bi e carta, e ha realizzato e brevettato la prima incartonatrice che permette di saltare il processo di packaging primario e inserire nel cartone i prodotti sciolti e non confezionati. «Una vera e propria rivoluzione in filosofia “less is more”» la definisce Colombo.
In ultimo non si può dimenticare l’aspetto della trasformazione digitale, ormai metro di competitività. La trasformazione digitale per un’azienda significa quindi integrare nella propria struttura tecnologie che consentono di migliorarne l’efficienza, l’agilità e la capacità di rispondere alle esigenze del mercato. «L’innovazione tecnologica ha avuto un impatto profondo sulla società, trasformando la vita quotidiana delle persone e influenzando notevolmente il mondo degli affari. In particolare» spiega il manager di Omet «la trasformazione digitale delle imprese è diventata una priorità strategica per rimanere competitivi nel mercato odierno che è sempre più dinamico ed esigente. In questa prospettiva Omet ha realizzato Spera».
Si tratta di una piattaforma digitale progettata per gestire diversi aspetti di macchine e linee di produzione, una soluzione IIoT – Industrial internet of things – per il monitoraggio e l’analisi di dati di processo. «La nostra piattaforma Sfera offre e agisce su una vasta gamma di funzionalità tra cui: l’analisi dell’efficienza, l’individuazione dei colli di bottiglia, la telemetria di processo, il monitoraggio dei consumi energetici e la manutenzione preventiva e predittiva».
L’accesso avviene tramite un’applicazione web che è suddivisa in moduli per permettere ai ruoli specifici aziendali di accedere in sicurezza, anche da dispositivi mobili, come smartphone e tablet; i responsabili dell’impresa possono così monitorare e gestire in tempo reale il flusso di lavoro e migliorare l’efficienza dell’azienda.
«La trasformazione digitale è solo l’inizio di un viaggio verso un futuro più intelligente» conclude Colombo «e Omet è pronta a guidare questa rivoluzione industriale».