Nasce EcoFood, progetto per il riutilizzo di scarti alimentari messo a punto dal Politecnico di Torino in collaborazione con alcune grandi aziende – come Ferrero e Lavazza – un progetto dove l’imballaggio diventa protagonista. «Bisogna considerare quanti rifiuti vengono prodotti da queste grandi aziende in un determinato periodo dell’anno, quindi anche la stagionalità riveste un ruolo molto importante», spiega Debora Fino, coordinatrice del progetto, esperta di impianti chimici e reimpiego degli scarti nei processi industriali per la produzione di energia, docente presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico torinese. Cofinanziato con fondi europei del costo indicativo di 7 milioni di euro, EcoFood ha coinvolto la filiera agroalimentare della regione Piemonte, università ed enti pubblici locali, per capire come reimpiegare in modo efficiente scarti delle nocciole, cioccolato, caffè, riso o vino. In particolare una delle applicazioni più interessanti dei residui agroalimentari riguarda il packaging dei prodotti. Debora Fino e il suo team hanno inoltre provato a produrre etichette alimentari con i derivati del riso per rafforzare le confezioni e migliorare la capacità di conservare i cibi: «Si tratta di un percorso ancora lungo, ma sarà possibile utilizzare gli scarti anche per dare informazioni al consumatore».