Gli Italiani passano 39 giorni della loro vita ad aprire gli imballaggi

Mentre gli italiani sono impegnati nello shopping natalizio, una ricerca di DS Smith, azienda protagonista del packaging sostenibile, ha mostrato un grosso problema: gli imballaggi possono essere tanto complicati da aprire da far innervosire anche l’italiano più paziente.

Lo studio ha rivelato che gli italiani trascorrono 39 giorni della propria vita (17 minuti a settimana) cercando di aprire imballaggi troppo difficili. Il 28,5% afferma di demoralizzarsi per questo, e più di un terzo ha finito per danneggiare o rompere il prodotto stesso nell’operazione.

Solo nel giorno di Natale, ogni italiano passa circa 17 minuti a testa lottando contro pluriball, fascette e scatole chiuse con troppo nastro adesivo, e più di un sesto della popolazione perde circa mezz’ora in questa operazione.

A dispetto di quanto si possa pensare, sono i millennial la generazione più colpita. Il 72.5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha ammesso di aver avuto bisogno di aiuto per comprare, aprire o ritirare un prodotto. Si tratta anche della generazione che più di tutte potrebbe smettere di comprare da un brand (35,5%) o store online (25%) a causa degli imballaggi.

Altri problemi segnalati che caratterizzano l’apertura di un imballaggio complesso sono il dover usare le forbici (48.8%), il tempo perso per estrarre il prodotto dalla confezione (40%), l’utilizzo di troppo nastro adesivo (22.9%), la pesantezza delle scatole (16%) o, addirittura, la necessità di utilizzare un cacciavite per poterle aprire (35%).

Sono gli uomini a cimentarsi maggiormente con gli imballaggi, provandoci per 3 minuti in più rispetto ad una donna prima di chiedere aiuto. Quando devono farlo, il 19% degli uomini si è sentito in imbarazzo, il 12,6% ha lasciato perdere e il 13% si è sentito frustrato.

Ancora peggio, quasi un italiano su 2 (47,8%) ha dichiarato di essersi ferito nel tentativo di aprire una scatola, e circa un quarto (24.6%) ha rotto un paio di forbici o un coltello.

Tensioni sotto l’albero di Natale

Il problema è tanto sentito da causare vere e proprie tensioni durante le festività natalizie. Il 39,7% degli italiani ha ammesso di aver litigato con i propri cari, di cui il 62.7% con il proprio partner e il 25,6% con i propri figli. Nel 3,5% dei casi, il problema ha anche causato dissidi sul lavoro con il proprio capo.

Il 58,4% del campione ha dichiarato di aver avuto bisogno di aiuto per comprare, aprire o ritirare un prodotto, e di questi il 32% ha ammesso di essersi sentito meno coinvolto o tagliato fuori, causando problemi di inclusività.

«Questi risultati mostrano che la questione del packaging non è solo una seccatura, ma un vero e proprio problema che interessa milioni di persone, che si sentono meno coinvolte in momenti speciali come il Natale» ha commentatoFrancesco Barsanti, Sales, Marketing & Innovation Director di DS Smith. «I brand e gli store online dovrebbero avere un approccio più inclusivo riguardo agli imballaggi. DS Smith offre soluzioni di packaging che possano essere d’aiuto a tutti, con scatole più semplici da aprire e caratteri più facilmente riconoscibili. Ciò non va solo a beneficio di coloro che non hanno più una presa salda o che hanno problemi di vista, ma della maggior parte della popolazione».


Un problema da 2 miliardi di euro all’anno

Il costo connesso al packaging problematico non è solo emotivo, ma anche economico, dal momento che ciò può scoraggiare i consumatori da comprare un determinato brand o ad acquistare dagli store online.

Il 35,5% degli italiani ha affermato che la complessità degli imballaggi li ha portati a non acquistare più un determinato brand e il 25% ha dichiarato di non aver ordinato prodotti online a causa delle difficoltà nell’aprirli. Con un costo medio d’acquisto di 85 euro, si stimano mancati acquisti per circa 2 miliardi di euro all’anno.

Infine, il 56% degli italiani tende a preferire brand con un packaging semplice da aprire.

«La crescita dell’e-commerce vuole rendere più facile riuscire a ottenere ciò di cui si ha bisogno» ha chiosato Francesco Barsanti, sales, marketing & innovation director di DS Smith. «Questa ricerca mostra però che gli store online cadono sull’ultimo ostacolo: rendere gli imballaggi semplici da aprire. Ciò costa loro potenzialmente miliardi di euro».

I risultati sono frutto di una ricerca condotta da OnPoll nel novembre 2019 per conto di DS Smith. In Italia, sono state intervistate 1000 persone tra i 18 e i 55+ anni.