Un kit con qualcosa in “Plus”

    Eliminare i costi della carta pre-spalmata scegliendo una soluzione che prediliga come materiali di imballaggio la carta semplice kraft. Oggi è possibile con un sistema innovativo studiato per il settore di produzione e trasformazione del tissue, un aggiornamento di due tecnologie già conosciute dalle aziende del comparto. Il nuovo sistema agisce sulla zona di svolgitura della bobina nella confezionatrice, garantendo maggiore sostenibilità dal punto di vista ambientale ed economico.

    Rispetto delle più stringenti normative ambientali, ma anche massima attenzione alla riduzione dei costi e al mantenimento della propria competitività; in una parola: sostenibilità.
    Se si parla poi di carta – e, nello specifico, di carta per uso domestico, igienico e sanitario ovvero di tissue – la rispondenza a questi parametri diventa ancor più un’esigenza, in quanto il mercato a cui ci si rivolge e a cui occorre dare risposta è quello finale, quello per intenderci del consumatore ultimo del bene prodotto. Ciò è ancor più vero per quanto concerne quella parte della sostenibilità che ha a che fare con l’impatto sull’ambiente e l’utilizzo delle risorse.
    Con questi obiettivi le aziende del settore di produzione e di trasformazione della carta si stanno muovendo alla ricerca di soluzioni tecnologiche e innovative. Un ambito in cui la collaborazione con le aziende fornitrici si fa sempre più stretta.

    La sostenibilità ricercata
    Nell’attenzione massima che ormai si pone nei confronti delle tematiche legate all’ambiente e all’impatto delle attività produttive sullo stesso, il packaging gioca un ruolo da protagonista. Non è semplicemente un mezzo di protezione del prodotto e di comunicazione con il mercato, ma anche un elemento di confronto a livello europeo. La riduzione degli imballaggi e la preferenza per il ricorso a un packaging che sia riciclabile e che contribuisca a contenere la quantità di rifiuti plastici sono tematiche da tempo al centro del dibattito internazionale.
    Il gruppo tedesco Körber – e più nello specifico la sua divisione dedicata al comparto tissue – si è occupato proprio di questi aspetti. Secondo i dati pubblicati da Euromonitor International, dicono dall’azienda, la crescente preoccupazione circa la gestione di rifiuti plastici, soprattutto nell’ambito del confezionamento, ad oggi si trova al centro delle logiche di acquisto dei consumatori per ben il 54% di loro. Ecco che fare affidamento su soluzioni tecnologicamente avanzate in grado di garantire maggiore sostenibilità risulta fondamentale per gli operatori del settore.
    Körber business area Tissue progetta e realizza linee di trasformazione di carta tissue caratterizzate da un elevato livello tecnologico per le quali, per altro, è strutturata anche per offrire un altrettanto adeguato servizio di assistenza. Alla base delle tecnologie che realizza per il settore, l’unità tissue del gruppo tedesco pone una costante attenzione alla ricerca, proprio al fine di rendere i suoi prodotti e servizi sempre più sostenibili. Nello specifico, ha recentemente sviluppato un’innovazione di prodotto che permette di sostituire i materiali di imballaggio in polietilene con carta semplice kraft.

    Packaging: il passaggio alla carta
    Il nuovo prodotto si chiama Kit Bio Pack plus, è stato sviluppato e testato nell’R&S della divisione packaging di Körber business area Tissue ed è stato brevettato. Con questa nuova soluzione, spiega Nicolò Squarzoni, product manager – Packaging & digital Körber business area Tissue, «si è voluto andare oltre i primi passi fatti, aggiornando i sistemi Kit Bio Pack full e Kit Bio Pack light, due tecnologie già di successo, che consentono di impiegare carta pre-spalmata e bioplastiche. Sebbene queste soluzioni rendano la confezione di prodotti tissue trasformati più sostenibile» dichiara «abbiamo deciso di evolvere ulteriormente la nostra offerta per rendere ancora più vantaggiosi gli investimenti dei nostri clienti».
    Il nuovo Kit Bio Pack plus è un sistema add-on sulla zona di svolgitura della bobina nella confezionatrice che esclude la necessità di ricorrere a carta pre-spalmata con colla termosaldante, a vantaggio di una soluzione più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico.
    In sostanza, la carta della bobina, prima di giungere alla perforazione, attraversa un doppio passaggio costituito da un encoder e un insieme di ugelli. L’intuizione dei progettisti di Körber risiede proprio in questo aspetto tecnico, spiegano dall’azienda: l’encoder mette in fase la svolgitura della bobina con l’applicazione della colla da parte degli ugelli. L’innovazione tecnologica è così in grado di applicare la colla su una bobina che si svolge fino a una velocità di 200 fogli al minuto, garantendo precisione nell’individuazione dei punti di applicazione esatti, evitando sbavature e assicurando un’asciugatura rapida della colla. La capacità di dettare la quantità necessaria di adesivo per ogni specifico formato di pacco, sottolineano i tecnici di Körber, significa così ridurre al minimo gli sprechi. Questo garantisce l’ottenimento di prodotti più sostenibili, rendendo anche tutto il processo di imballaggio ancora più sostenibile da un punto di vista ambientale.
    Il nuovo kit, prosegue Squarzoni, è «installabile su tutte le macchine confezionatrici con Kit Bio Pack esistenti. Questa inedita soluzione brevettata rappresenta quindi sia un retrofit per gli impianti di vecchia generazione sia un optional per le macchine nuove, a favore di un’elevata qualità e velocità».

    Ridurre i costi
    I benefici che si possono ricavare dal ricorso a questa innovazione di prodotto, però, non sono solo ambientali. La sostenibilità, si è detto, deve essere anche economica e una nuova tecnologia per avere un impatto positivo deve essere economicamente sostenibile e deve poter rappresentare per l’azienda un vantaggio anche in questi termini. Alla maggiore qualità del prodotto e rapidità di esecuzione si aggiunge dunque, prosegue il manager, «una riduzione del costo del packaging e una superiore marginalità di vendita sul prodotto finale». Il vantaggio ulteriore che un’azienda del settore tissue può ricavare da Kit Bio Pack plus, in effetti, è molto interessante. È dato, spiegano, dal prezzo di circa il 45-50% inferiore della carta kraft rispetto a quello della carta pre-incollata: rispettivamente, specificano, si tratta di 3 €/kg a fronte di 5,5 €/kg.
    A conti fatti il risparmio diventa davvero interessante. Gli esperti Körber hanno fatto delle ipotesi di calcolo. In considerazione delle molteplici variabili, in termini di esigenze dei trasformatori di carta e delle condizioni di produzione delle linee – spiegano – su una confezionatrice che lavora sotto determinate circostanze – per esempio per 300 giorni all’anno per 16 ore al giorno, con una disponibilità di macchina al 70% e confezionamento a carta per il 30% del totale, a una velocità di 120 ppm e con carta di grammatura 50 g/m2 – per un consumo stimato di carta pari a 72.500 kg, l’uso di carta kraft con colla rispetto a quella pre-lavorata permette di ridurre i costi di oltre il 42%. Ciò significa – dicono – che le aziende produttrici o trasformatrici di tissue possono arrivare potenzialmente a dimezzare i costi di approvvigionamento e, allo stesso tempo, riuscire a massimizzare il ritorno sull’investimento fatto.

    Uno sguardo da vicino
    Per scoprire tutti i vantaggi del nuovo Kit Bio Pack plus, capire meglio cosa comporti installare questa nuova versione del kit, studiata per il settore di produzione e trasformazione della carta, e per scoprirne le prospettive di sviluppo ulteriori, abbiamo intervistato proprio Nicolò Squarzoni.

    La nuova tecnologia Kit Bio Pack plus è stata lanciata quest’anno. Ci sono stati in questi mesi ulteriori sviluppi o prevedete di implementarne nel breve periodo?
    «Il prototipo del Kit Bio pack plus è stato ufficialmente presentato ai clienti in occasione di un open house tenutosi recentemente nella divisione packaging di Körber business area Tissue, a Bologna, così come di un webinar nell’ambito dei Tissue Innovation Days di Körber. Da allora è stato avviato un processo di industrializzazione del prototipo, per una perfetta integrazione nelle confezionatrici».

    Kit Bio Pack plus è un’innovazione adatta anche al retrofit – aspetto sempre importante per le cartiere – cosa comporta per l’azienda che lo installa? La cartiera o il trasformatore cosa devono modificare o approntare del proprio impianto?
    «Nell’ambito dei retrofit si presentano due scenari. Nel primo, se sulla macchina esistente del cliente sono già montati il Kit Bio pack light o il Kit Bio pack full, sarà sufficiente aggiungere il Kit Bio pack plus sulla parte dedicata alla svolgitura, senza necessità di apportare ulteriori modifiche. Nel secondo caso, se la confezionatrice funziona solo con politene, polimero sintetico semplice, e l’azienda desidera orientarsi verso un utilizzo della carta come materiale di confezionamento, dovrà, in primo luogo, installare il Kit Bio pack light o full, al fine di garantire una corretta svolgitura e sigillatura».

    Anche i precedenti modelli da cui la versione plus deriva erano adatti all’installazione su macchine esistenti?
    «Assolutamente sì. Il successo del Bio pack full, per esempio, deriva proprio dalla possibilità di installare la tecnologia su macchine esistenti, che si traduce in un beneficio per le aziende che decidono di effettuare tale upgrade, in totale semplicità».

    Come ha risposto il settore cartario a queste innovazioni di prodotto, rispetto sia ai precedenti sistemi – Kit Bio Pack full e Kit Bio Pack light – sia al nuovo Kit Bio Pack plus?
    «La risposta da parte del settore è molto positiva. In primis, in entrambi i casi, tali soluzioni innovative consentono di generare prodotti che corrispondono a quanto viene richiesto dal mercato, garantendo alle aziende clienti di rimanere competitive in un business altamente dinamico e concorrenziale quale quello del tissue. In più, con il Kit Bio pack plus, possono anche ridurre drasticamente i costi di approvvigionamento. Infine, il riscontro preliminare di coloro che hanno assistito alla presentazione del prototipo conferma che la tecnologia è molto valida».

    Quale rimando hanno ottenuto e stanno ottenendo invece i produttori di carta dal mercato finale (consumatori, GDO ecc.)?
    «Il Kit Bio pack plus, presto sul mercato, si traduce in un vantaggio anche per il consumatore finale. Grazie alla quantità minima di colla applicata, infatti, il confezionamento in carta potrà essere riciclabile o biodegradabile, a favore di un prodotto eco-friendly e rispettoso dell’ambiente».

    Le nuove prospettive dell’area Tissue
    Körber è un gruppo tecnologico internazionale che conta più di 100 sedi in tutto il mondo – il quartier generale si trova ad Amburgo in Germania – e impiega circa 13mila dipendenti. Opera in vari settori grazie alle sue diverse aree di business: Digital, Pharma, Supply Chain, Tissue e Tobacco.
    Per una di queste, più precisamente la Körber business area Tissue lo scorso luglio il gruppo tedesco ha raggiunto un accordo per l’acquisizione da parte di Valmet, player tecnologico e di servizi a livello mondiale.
    Fornitore integrato e globale di soluzioni avanzate per il settore della trasformazione della carta tissue, Körber business area Tissue www.koerber-tissue.com dispone di un portfolio di soluzioni altamente tecnologiche che possono essere applicate nel settore tissue lungo l’intera catena di valore, dal rotolo al piegato, dal converting al packaging. Si tratta di soluzioni integrate, automatizzate e facili da usare.